
La gioia è l’emozione che proviamo quando soddisfacciamo un bisogno (desiderio) o vediamo realizzato un importante obiettivo.
La gioia è un’esperienza transitoria: anche se desidereremmo viverla per sempre, essa porta con sé il timore che possa terminare e volgersi nel suo contrario.
E’ per tale ragione che siamo sempre cauti nell’esprimere la gioia, evitando di trasformarla in euforia, apprendendo a viverla per quello che è, un’emozione impalpabile e delicata e che, basandoci sul suo ricordo, cercheremo di ritrovare nella nostra vita tutte le volte che potremo.
Eventi che producono gioia sono anche quelli legati all’innamoramento e all’amore, come ad es. il rendere felici qualcuno che si ama, il sapere che chi amiamo vuole farci piacere e anche il condividere un’esperienza intima o piacevole con la persona amata.

Promuovono la gioia situazioni quali:
- innamorarsi
- ottenere una promozione o un aumento al lavoro
- superare un esame
- guarire da una grave malattia
- partire in vacanza
- riappacificarsi con qualcuno
- fidanzarsi/sposarsi
- avere un figlio
- vincere del danaro a una lotteria
- incontrarsi con amici considerati tali
- iniziare un nuovo lavoro
- danzare, dipingere, svolgere attività creative

Le differenti declinazioni della gioia
- Allegria (elation moderata): stato d’animo di intensità moderata, non per forza generata da particolari motivi, talvolta sussistente come tratto caratteriale.
- Euforia (elation): è uno stato di eccitazione importante, caratterizzato da attivazione fisiologica caratteristica (accelerazione del battito, sudorazione eccessiva, irregolarità del respiro), comportamenti corporei e gestuali molto intensi, socialità elevata, fluidità verbale e ideativa, forti o eccessivi sentimenti di fiducia in sé e negli altri. Non sempre essa é positiva, sovente offusca la percezione della realtà e provoca la maniacalità.
- Contentezza (gladness): è uno stato di gioia momentanea, sempre legato a un evento che sta accadendo. Se l’evento è valutato positivamente, esso produce effetti positivi sull’orgoglio personale.
Esperienza e manifestazioni della gioia
La gioia è dunque una somma di attivazione e piacere, che si sperimenta interiormente con sensazioni corporee piacevoli, una forte, talvolta inarrestabile attivazione psico-motoria, attenzione focalizzata, consapevolezza delle proprie capacità, assenza o minor senso di fatica, sentimenti di libertà e spontaneità, integrazione del sé e delle sue parti, sintonia con gli altri, percezione di un mondo ricco e significativo.
Esteriormente si manifesta in special modo con il sorriso sincero e autentico, l’apertura degli occhi e la luminosità dello sguardo, talvolta anche con la commozione o con il pianto di gioia.

La gioia consiste in uno stato transitorio di buon umore ed è costantemente ripetibile, essendo legata non solo all’incontro con cose belle, ma anche con la capacità di scorgere il bello nelle cose di tutti i giorni.
Il buon umore ha anche ottimi effetti sulle capacità intellettive e mnemoniche.
In special modo la gioia tende a valorizzare in positivo se stessi, gli altri, le proprie azioni passate.
Le persone felici pertanto a volte peccano di insufficiente realismo e commettono alcuni errori di sottovalutazione dei rischi.
Tale circostanza non li induce tuttavia al pessimismo o alla perdita di autostima, quanto ad una semplice rivalutazione del contesto e delle strategie, oppure alla focalizzazione su ciò che è stato possibile piuttosto che su ciò che era sbagliato.
Le persone gioiose tuttavia, proprio perché tendono a focalizzare in positivo, possono essere più audaci e propense ai rischi, quindi in grado di ottenere risultati più importanti.
Anche le decisioni vengono assunte più rapidamente ma non a scapito della scrupolosità o della precisione. La persona gioiosa infatti non prende mai dei rischi eccessivi e non accettabili, in quanto agisce sotto l’effetto del mood maintenance, un meccanismo non consapevole bensì istintuale, di auto-preservazione del buon umore.

Quando ci si trova in una condizione di gioia si é enormemente avvantaggiati dal punto di vista cognitivo: sono infatti possibili molte più associazioni che in condizioni di normalità e di conseguenza il pensiero risulta più lucido, acuto e brillante, nonché in grado di ideare soluzioni che altri non riuscirebbero a scorgere. Per taluni autori inoltre, la gioia è un’emozione che rende possibile una maggiore attività di problem solving.
La gioia influisce inoltre sul tipo di attività professionali: le persone gioiose sono poco inclini a svolgere compiti ripetitivi e poco creativi, anche quando più remunerativi, perché non mettono la motivazione estrinseca in cima alla loro scala di valori, inoltre esse riescono ad ottenere migliori risultati nelle negoziazioni e trattative.
Il comportamento della persona gioiosa è altamente relazionale, curioso, aperto, energico, carico di interessi sociali e artistici, con propensione alla conversazione su temi generali (politici, esistenziali) e orientato alla solidarietà, all’aiuto e al soccorso verso gli altri.
Secondo la teoria del mood maintenace le persone gioiose evitano il contatto costante con persone depresse o negative, se non per aiutarle o soccorrerle nelle loro difficoltà.
“Le persone gioiose posseggono un istinto particolare per stare fuori dai guai”.